Alessandra Saita - Letteratura e poesia italiana. Elisabetta Turano, scrittrice...pediatria dell’ospedale di Niguarda.

“Mika….è stato lui a farmi capire che niente è normale.
Spesso sentirai ripetere che questa o quell’altra è una giornata normale:
è una frase che non sopporto,
perché nessun giorno è uguale a un altro….
e ancora più sciocco che parlare di giorni normali,
è però definire normali un ragazzo o una ragazza:
sono le banalità che diciamo quando non abbiamo voglia di conoscere meglio gli altri.”
(J. Gaarder)

Un sogno.
Forse un’utopia o una bella favola senza agganci con la realtà.
E’ questa la prima idea che, forse, ci si può fare ad una prima lettura del libro.
In realtà credo che il testo andrebbe letto pensan-do ad una prospettiva, ad una meta da raggiunge-re.
E’ vero che molte tematiche trattate non sono del tutto realistiche. Ma è altrettanto vero che, se negli ultimi anni si è percorsa tanta strada rispetto 4
all’accettazione e all’educazione dei diversamente abili, è stato solo grazie al coraggio di chi ha sapu-to pensare in grande, guardando la realtà con gli occhi della fiducia piuttosto che con quelli del pessimismo.
Quella fiducia che troppo spesso manca anche a chi si occupa di educazione perché accade sempre più di frequente che la smania di inquadrare le persone in “questa” o “quella” categoria, faccia perdere di vista l’individualità di ciascuno con le sue specificità e potenzialità.
Il testo, quindi, va letto nell’ottica di una “peda-gogia della speranza”, quella di chi è continua-mente rivolto al futuro e di chi ha il coraggio di ri-conoscere che le aspettative positive hanno il pote-re di rendere gli altri capaci di tendere ad una con-tinua evoluzione.
Solo con queste premesse ciascuno di noi poterà davvero essere protagonista del cambiamento ed essere in grado di prendere qualcuno per mano e di iniziare, insieme, il proprio “Cammino verso il Sole”.

Alessandra Saita