Letizia - Amia madre - Letteratura e poesia italiana. Elisabetta Turano, scrittrice...pediatria dell’ospedale di Niguarda.

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Letizia - Amia madre

“A mia madre”

Stanca tornavi
alle mie fresche braccia
E mai ti sfinivi di accarezzare,
con le mani piene del tuo giorno,
l’ingenua gioia di ogni mia sera.
Ed or che le mie braccia
ed i miei passi
lontani son da te mille miglia,
tu più vicina sei
al mio cuore, al mio giorno,
alla mia sera.
Ti penso e ti vedo
mentre, fiera, ammiri
il tuo giardino
dove i tuoi boccioli
son diventati fiori
tra pianure senza fine
e rocce vestite di sterpi.
Tu riempivi di verde
le mani e la vita
per coprire le spine
e le terre più brulle.
Sei diventata Sole
per scaldare i tuoi fiori
nei tremori del gelo.
Sei diventata vento
per inseguir quei petali
al di là del tuo giardino,
respirando la tua fragranza
che sfuggiva.
Hai chiesto al cielo la sua luce,
mai paga di illuminar
con la tua vita
il loro giorno.
Hai lasciato viver per anni
piante di pini e di palme
per destar nel tuo
e nel mio giardino
il dolce sussurro
di un’eterna primavera.

 
 
 
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